L’”Ente Nazionale per il Microcredito” definisce il microcredito “uno strumento di sviluppo economico che permette l’accesso ai servizi finanziari alle persone in condizioni di povertà ed emarginazione”. Tramite il microcredito, infatti, soggetti che dal punto di vista finanziario o sociale risultano essere più deboli possono acquisire cifre non elevate ma sufficienti per avviare attività di tipo imprenditoriale, o anche soltanto per far fronte a spese personali che diversamente non riuscirebbero a gestire. Non trattasi dunque semplicemente di credito di piccolo importo, ma di uno strumento dedicato ad includere le fasce deboli nel sistema economico e sociale. Tramite l’accesso al credito questi soggetti otterrano infatti quella che viene definita la cittadinanza economica.
Come nasce il microcredito e come funziona
La sua creazione aveva lo scopo di sostenere le microimprese dei Paesi in via di sviluppo, poi nel corso degli anni è andato incontro a perfezionamenti e modifiche fino a raggiungere le cosiddette economie avanzate a sostegno dei ceti meno abbienti. Parliamo di quella fascia di popolazione in serio disagio economico, nonché di piccole aziende ed artigiani, ovvero di soggetti che normalmente non vengono inseriti nei canali finanziari di tipo tradizionale. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha varato due decreti, uno nel 2014 ed un altro l’anno seguente, per integrare le “Disposizioni Operative del Fondo di Garanzia sul Credito” estendendole alle piccole e medie imprese: è stata così introdotta la possibilità di ottenere una garanzia di microcredito presentando criteri decisamente più semplici rispetto al passato. In tal modo si è cercato di implementare lo sviluppo economico dei piccoli imprenditori facilitando il loro accesso a possibili fonti di natura economica. Il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze inerente il microcredito (ovvero il n.176 del 17/10/201), ha sottoscritto le caratteristiche che devono avere le operazioni che vi rientrano: parliamo di avvio o crescita di una attività di tipo autonomo o di micro imprese, che siano esse di natura individuale oppure di tipo associativo, o ancora con forma di società a responsabilità limitata semplificata o cooperativa. Le garanzie sono ottenibili da parte di aziende già costituite o da parte di professionisti che abbiano già una partita IVA, in entrambi i casi da non più di 5 anni e in entrambi i casi in presenza di non oltre 5 dipendenti (che arrivano a 10 nel caso di Società di persone, SRL semplificate o cooperative). L’attivo patrimoniale non deve superare i 300.000 euro, i ricavi lordi devono arrivare al massimo a 200.000 euro ed il livello di indebitamento non deve oltrepassare la soglia dei 100.000 euro. I finanziamenti erogati possono durare al massimo 7 anni, senza oltrepassare i 25 mila euro (tale limite può spostarsi fino a 10 mila euro nel caso in cui il finanziamento preveda l’erogazione frazionata). Essi dovranno essere utilizzati per pagare i nuovi dipendenti o soci lavoratori, per acquistare beni o servizi connessi con l’attività professionale o ancora per sostenere le spese di eventuali corsi di formazione. I beneficiari di un finanziamento di questo tipo possono prenotare la garanzia tramite il sito dell’Ente Nazionale per il Microcredito, previa registrazione. Naturalmente ciò non implica il sicuro ottenimento del prestito.