Oggi nel nostro pezzo di educazione finanziaria sul blog parliamo di fondo comune di investimento. Con esso si intende quel particolare strumento di tipo finanziario che consente ai risparmiatori di convogliare e custodire le proprie risorse come se esse si trovassero all’interno di un salvadanaio che contiene diverse forme di risparmio. Proprio la possibiltà di diversificare costituisce la principale caratteristica dei fondi comuni di investimento. Come messaggio di educazione finanziaria, è bene sottolineare l’importanza della diversificazione. Con questi strumenti il singolo risparmiatori può investire su molti strumenti contemporaneamente, riducendo il rischio complessivo da sostenere, beneficiando delle scelte allocative dei gestori professionisti.
Educazione finanziaria: le componenti di un fondo comune di investimento
I componenti di un fondo saranno, di conseguenza, risparmiatori, che attraverso il proprio investimento nelle attività del fondo stesso ottengono quote, la società di gestione (che dà l’avvio al meccanismo di funzionamento, determinandone le regole e controllandone la liquidità), e le banche o altri intermediari (che fisicamente detengono la custodia dei titoli del fondo, rispetto al quale esercitano anche un’attività di controllo inerente la legalità delle attività eseguite, basandosi sulle norme stabilite dalla Banca d’Italia e sul regolamento del fondo stesso). Per quanto concerne le spese da sostenere per chi decida di entrare in un fondo comune di investimento, esse saranno legate al costo della sottoscrizione (sostenuto quando viene effettuato il primo pagamento) e a quello di gestione (che viene calcolata su base annua e solitamente corrisposta con cadenza semestrale, trimestrale o mensile). L’andamento dei prezzi delle quote degli specifici fondi potrà essere seguito in Borsa proprio come quello dei titoli azionari.
Educazione finanziaria: le diverse tipologie di fondi comuni di investimento
Esistono diverse tipologie di fondi. Tra le principali ricordiamo i fondi azionari, che generalmente si distinguono in quelli orientati alla crescita (il cui scopo è l’aumento del capitale nel lungo periodo) e quelli orientati al reddito (che hanno invece il fine di produrre guadagni subito interessanti per gli investitori); quelli obbligazionari, che garantiscono una maggior stabilità ed una certa diversificazione (potranno infatti andare dalle obbligazioni societarie a quelle con scadenza breve, dai titoli di Stato alle obbligazioni emesse in Paesi Sviluppati, e così via), tenendo sempre conto del fatto che generalmente le obbligazioni del Governo, il cui pagamento ha come garante lo Stato, sono considerate più sicure rispetto a quelle societarie. Vi sono poi i fondi monetari e di liquidità, che per l’appunto investono in titoli monetari a breve termine e che offrono la possibilità di beneficiare di tassi d’interesse più alti e che normalmente non sono ottenibili da risparmiatori privati; i fondi bilanciati tradizionali (con azioni, obbligazioni e liquidità) e quelli di Asset Allocation dinamica (nei quali gli investimenti vengono orientati nella direzione delle asset class che con maggior probabilità otterranno risultati positivi in un determinato momento). Infine i fondi immobiliari, generalmente preferiti da chi voglia arginare il rischio di acquisto di un singolo bene e suddividerlo su più unità: per la maggior parte essi sono concentrati su immobili come uffici e magazzini, ma talvolta possono inglobare anche una quota di immobili di tipo residenziale.