APE: Anticipo Pensionistico
La legge di bilancio (legge 232/2016) per il 2017 racchiude una serie di misure a vantaggio del sistema previdenziale pubblico, in cui la maggiore novità è rappresentata dalla cosiddetta APE, che sta per “Anticipo Pensionistico” L’APE permetterà a tutti i lavoratori regolarmente iscritti all'Inps che abbiano raggiunto la soglia dei 63 anni di richiedere un prestito – emesso dalla stessa Inps tramite assicurazioni e banche – con un importo che verrà rapportato alla futura pensione, per tutto il tempo che servirà per perfezionare i requisiti standard di raggiungimento della pensione di vecchiaia stessa.Si tratta di un intervento di natura sperimentale che durerà sino a fine dicembre 2018. In seguito l'importo dovrà essere reso attraverso un prelievo ventennale che avverrà sulla pensione definitiva.
Chi potrà usufruire dell'APE?
Per poter usufruire di questa misura, definita APE volontario, si dovranno avere almeno 20 anni di contributi versati e almeno 63 anni di età; in più si dovrà essere a non oltre 3 anni e 7 mesi di distanza dalla pensione di vecchiaia. Infine il valore della suddetta pensione dovrà essere non inferiore a 700 euro al mese (al netto della rata di ammortamento per la restituzione del prestito). Questo per quanto riguarda i lavoratori. Ma potranno accedere a tale misura anche le imprese, tramite il versamento di una forma di contribuzione, sempre all'Inps (si tratterà, in questo caso, di APE aziendale). E' previsto poi un sussidio di accompagnamento alla pensione, il cui importo verrà calcolato in relazione alla pensione stessa e comunque entro una cifra soglia di 1500 euro, per specifiche categorie definite “di tutela”, nella quali rientrano gli invalidi, i disoccupati, coloro che prestano assistenza ai disabili o che eseguono attività lavorative rischiose. Si parlerà, in questo caso, di APE sociale ed il Governo si farà totalmente carico dell'indennità, sempre in misura sperimentale fino al 31 dicembre 2018. A differenza dell'APE volontario, non vi sarà alcun prelievo dall'importo finale della pensione. Alle suddette misure verrà poi aggiunta anche la cosiddetta RITA, ovvero la “Rendita Integrativa temporanea Anticipata”, che permetterà ai lavoratori che abbiano i medesimi requisiti previsti per l'APE di vedere erogata anticipatamente una pensione complementare. Ogni mese verrà fornita una sorta di rendita, fino a che non verrà raggiunto il limite di età per la pensione di vecchiaia. In tal modo il reddito potrà avvalersi di un'integrazione fino al perfezionamento della pensione nel regime obbligatorio. Approfondimenti: Ape Social, di cosa parliamo?; Previdenza complementare; Fondi pensione