Con la dicitura “detrazioni fiscali” ci si riferisce a tutte le cifre che il contribuente ha la possibilità ed il diritto di sottrarre dall'imposta lorda, ovvero dalla somma delle tasse sui redditi rispetto alle quali si è debitori nei confronti dello Stato. In tal modo si arriva a determinare l’imposta netta che si ha l’obbligo di versare, considerando che ogni cittadino - ovvero ogni persona fisica - avente reddito ha l’obbligo di sottostare ad imposizione Irpef, che è appunto l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche ed è una delle tasse che si è tenuti a pagare. Sulla base del proprio reddito, ovvero di quanto si è percepito nel corso dell’anno, si pagheranno l’anno seguente determinate imposte Irpef con aliquote percentuali suddivise in relazione ai livelli reddituali. La detrazione è suddivisa in 10 quote annuali di uguale importo, considerando che la quota detraibile ha comunque una soglia massima: al momento è possibile portare in detrazione una cifra massima di 96 mila euro. In casi come quello del settore del fotovoltaico domestico, che generalmente non ha costi superiori ai 40 mila euro per impianti da 20 kw, la soglia suddetta è sufficiente a garantire lo sgravio fiscale a tutti. Qual è la differenza fra detrazione e deduzione fiscale? E’ importante chiarire la differenza fra detrazione e deduzione, che vengono talvolta concettualmente confuse. Sappiamo che ogni qual volta un cittadino ottenga un compenso per il proprio lavoro, sia nel caso di uno stipendio da dipendente che di un fatturato da imprenditore, su tale compenso sarà obbligatorio versare delle imposte. Mentre, però, la deduzione fiscale agisce sul reddito imponibile, la detrazione agisce sull’imposta, come diminuzione della base imponibile, ovvero della quota totale dei redditi tassabili. Viene calcolata nel momento di presentazione della dichiarazione dei redditi e si riferisce sempre ad un determinato anno fiscale detto “periodo d’imposta”. Sono tipicamente portate a deduzione le spese per la salute (medicinali, ticket sanitari, esami e interventi eseguiti privatamente), deducibili al 19%. In base alla finanziaria del 2008, poi, relativamente ai mutui per l’acquisto dell’abitazione principale (art. 1, comma 202 della legge 244/07) si può detrarre una quota pari al 19% degli interessi pagati, in misura non superiore a 4.000 euro. Diversamente dalle detrazioni sui redditi da lavoro dipendente, che è direttamente il datore di lavoro ad eseguire, quelle per l’efficienza ed il risparmio energetico devono essere effettuate dal cittadino o da un consulente al quale egli si sia rivolto, evidenziando cifre totali e giustificativi all’interno della dichiarazione dei redditi. Approfondimenti: 730, la dichiarazione precompilata 2017; La casa resta uno dei capisaldi della manovra 2017: proroghe e bonus edilizi; Mutui per la casa, le novità 2017