Le novità procedurali previste quest’anno per chi sceglierà di aprire un mutuo per acquistare una casa garantiranno più trasparenza rispetto al passato, come sottolineato di recente nei portali dedicati. Prima di tutto parliamo delle tutele previste per il consumatore, sulla base dell’entrata in vigore (lo scorso luglio ufficialmente e da poche settimane operativamente) delle norme contenute nel decreto legislativo 72/2016 che - su direttiva europea - costringe le banche, per l’appunto, ad una trasparenza maggiore all’atto della stipula del mutuo, ovvero a fornire al cliente un’ampia gamma di informazioni (contenute nel modulo detto “Prospetto Informativo Europeo Standardizzato”) per consentirgli di decidere per la miglior opzione di mutuo presente sul mercato, da sottoscrivere. Ci riferiamo primariamente ai tassi d’interesse, che però difficilmente potranno replicarsi nella forma avuta nel 2016. Dalla Banca Centrale Europea sono comunque arrivate rassicurazioni sul fatto che il Quantitative Easing (http://localhost/orizzonti/episodi/quantitative-easing/) potrà procedere per tutto il 2017, fornendo implicita conferma di tassi che si manterranno ai minimi. Come hanno sottolineato gli esperti del settore, “ Il tasso Euribor, al quale sono legati i mutui a tasso variabile, resterà probabilmente sui livelli attuali ancora per un paio di anni”. Laddove per Euribor (acronimo di EURo Inter Bank Offered Rate, tasso interbancario di offerta in euro) si intende una cifra calcolata giornalmente, che indica il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in Euro tra le principali banche europee. Bisogna però considerare che le politiche fiscali promesse da Trump per il suo Paese, se attuate, potrebbero portare l’inflazione degli stati Uniti ad una rilevante accelerazione, con conseguenti politiche monetarie restrittive e rialzi dei tassi di interesse, che si ripercuoterebbero inevitabilmente anche sull’Europa. In merito all'argomento “muto”, dunque, sappiamo che in Italia resteranno anche quest'anno in vigore alcuni importanti strumenti di agevolazione: ne è un esempio il Fondo Mutui Giovani Coppie, risalente al 2011, grazie al quale anche chi non ha un contratto a tempo indeterminato può accedere ad un finanziamento per la prima casa, con conseguente detrazione Irpef degli interessi passivi al momento della dichiarazione dei redditi. Tutto ciò si basa su una garanzia statale sul 50% della quota capitale del finanziamento stesso. Con la legge Cirinnà sarà possibile usufruirne anche alle coppie di fatto, che abbiano componenti con un’età al di sotto dei 35 anni e che costituiscano un nucleo familiare da almeno 3 anni. Ai Fondi Mutui Prima Casa potranno accedere poi anche i single under 35. Per poter utilizzare tutte le agevolazioni fiscali previste è necessario sottoscrivere, entro 18 mesi dall’avvenuto acquisto, che la propria residenza verrà spostata (se necessario) nel Comune dell’immobile di riferimento. Se però l’acquisto stesso è destinato ad un nucleo familiare, i singoli coniugi potranno anche avere residenza diversa purché sia la famiglia a risiedere nel Comune suddetto. Il proprietario dovrà dare dimostrazione del fatto che l’abitazione acquistata sia l’effettiva “prima casa”, non avendo il possesso e neppure l’usufrutto di altri immobili nel medesimo Comune. L’immobile per cui si chiede il mutuo dovrà poi trovarsi sul territorio nazionale, avere un valore inferiore a 250mila euro e non rientrare nelle categorie “di lusso” A1, A8 e A9.