Saranno 48, invece delle 32 attuali, le squadre che dal 2026 parteciperanno alla fase finale del Mondiale. La decisione è stata presa all'unanimità dal Consiglio della Fifa nella riunione svoltasi lo scorso 10 gennaio a Zurigo. Cosa significa tutto ciò dal punto di vista economico? Uno studio della Fifa rivela che un Mondiale a 48 varrebbe 630 milioni di dollari (605 milioni di euro) più del prossimo mondiale che si disputerà in Russia nel 2018 (a 32 squadre). Si stima inoltre che, l’allargamento del numero di partecipanti aumenterà i ricavi di circa un miliardo di dollari, portando i profitti complessivi della competizione attorno ai 3.5 miliardi. Il torneo avrà un struttura nella quale ci saranno sedici gruppi di tre squadre ciascuno invece del format attuale che comprende otto gironi da quattro squadre che si affrontano in un torneo all'italiana. La proposta era stata presentata dal presidente della Federcalcio mondiale Gianni Infantino che con un campionato allargata a più partecipanti “i paesi e più regioni in tutto il mondo sarebbero più felici”, precisando anche che il Mondiale di calcio “è più di una competizione: è un evento sociale”. Di sicuro aumenterà lo spettacolo, grazie ad un numero maggiore di partite ed una competizione più avvincente prevendo l’eliminazione diretta in diversi passaggi tra un turno e l’altro. Novità anche per quanto riguarda il regolamento, dove verrà utilizzato il ranking Fifa per stilare il calendario dei gruppi, facendo giocare le prime due partite alla testa di serie. Sembra che poi verranno aboliti i tempi supplementari, passando subito alla lotteria dei rigori fino ai quarti di finale. Mentre resta da definire come verranno distribuiti gli slot, i posti disponibili per continente.