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Nel 2016 calo delle nuove pensioni: - 22,19% secondo i dati dell’Inps

Nel 2016 calo delle nuove pensioni: - 22,19% secondo i dati dell’Inps

Secondo quanto emerge dal report dell’Osservatorio Inps, la percentuale delle nuove pensioni liquidate lo scorso anno ha subìto un calo del 22,19%: rispetto alle 570.002 del 2015, infatti, si è arrivati a quota 443.477. Da considerare quali fattori determinanti sia l’aumento dell’aspettativa di vita registrato dall’Istat (in media 4 mesi) sia le diverse regole applicate: nel 2014, infatti, la legge ha previsto un aumento dell’età di vecchiaia di ulteriori 18 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 1 anno per quelle autonome. I pensionamenti di vecchiaia registrati lo scorso anno, quindi, fanno riferimento alle lavoratrici che avevano perfezionato il passato requisito a dicembre 2015 e che sono andate in pensione da gennaio 2016. Ecco allora che, in assoluto, la diminuzione su base annuale appare di una certa consistenza, sia per quanto concerne i flussi di pensionamento di vecchiaia (-30,28%) che per quanto riguarda quelli di uscita anticipata (-28,56%), nonché rispetto all’erogazione dei nuovi assegni sociali (-28,7%). Un calo meno rilevante è stato invece quello relativo alle pensioni di invalidità (-15,98%) e a quelle per i superstiti (-12.1%). La pensione media Nel 2016 la cifra media mensile calcolata per ogni assegno si aggira attorno a 987 euro, sostanzialmente invariata rispetto all’anno precedente, benché tale dato risulti molto diverso all’interno delle varie tipologie: 643 euro per la vecchiaia, 1.929 euro per la pensione anticipata, 765 per l'invalidità e 657 per i nuovi assegni ai superstiti. Tutto calcolato stimando una media, naturalmente. E per i lavoratori dipendenti le nuove pensioni hanno un valore di 1221 euro, a fronte dei 615 euro di quelle dei coltivatori diretti, dei 946 euro degli artigiani e dei 911 euro dei commercianti. Per i parasubordinati è stata stimata una media di 192 euro al mese, considerando che i loro trattamenti si basano esclusivamente sul sistema contributivo e su versamenti eseguiti a partire dal 1996. Le novità della Legge di Stabilità Intanto l’Inps ha pubblicato le schede informative relativamente alle novità che sono state introdotte con la riforma delle pensioni all’interno della Legge di Stabilità. Un approfondimento speciale è stato dedicato ad “Opzione donna”, ovvero ad una forma di pensione anticipata promossa nel 2004 ed alla quale possono accedere le donne che in data 31 dicembre 2015 abbiano raggiunto un’anzianità in termini di contributi pari a 35 anni, un’età anagrafica di 57 (58 per le lavoratrici autonome). L’ente ha anche specificato che “le lavoratrici dipendenti nate nell’ultimo trimestre del 1958 (ultimo trimestre del 1957, se autonome) devono attendere ulteriori 4 mesi relativi agli incrementi della speranza di vita del 2016”. E’ previsto che l’assegno venga erogato in base al calcolo contributivo e che in quel momento la lavoratrice interrompa la propria attività di lavoro dipendente. Nell’attuale condizione del welfare italiano, risulta sempre più evidente l’importanza di ricorrere ad un fondo pensionistico integrativo. Clicca qui per approfondimenti in merito alla previdenza complementare

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