Ne avrai sentito parlare molte volte, si chiamano Buoni Ordinari del Tesoro, anche detti BOT. Ma di cosa si tratta, esattamente?
Cosa sono i BOT?
I BOT sono titoli di credito, emessi dallo Stato per finanziare il debito pubblico nel breve periodo. La loro durata può infatti variare e andare da tre mesi, a sei, fino al massimo di un anno. In Italia, in assoluto, i Titolo di Stato vengono emessi con una specifica frequenza, costante, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze: lo scopo è proprio quello di andare a colmare il proprio debito o, come in questo caso, il debito pubblico. I Buoni Ordinari del Tesoro, ovvero i BOT, nello specifico, consentono a chi investe di ottenere un guadagno, alla scadenza, rappresentato da una cifra pari alla differenza tra il valore nominale del titolo in possesso (che è poi nient’altro che il prezzo del rimborso) ed il valore di acquisto: ciò farà sì che, in generale, l’investitore spenda in principio meno di quanto al termine potrà ricevere indietro. Il momento di inizio dell’attività di un BOT è coincidente con la sua emissione, quando esso viene trasferito, di fatto, dalla proprietà di tipo statale a quella dell’investitore: passa cioè dalle mani di un “emittente” (che in questo caso è lo Stato) a quelle di un “sottoscrittore”. Tale procedimento si realizza attraverso l’operato di un intermediario finanziario. Il collocamento dei BOT, che di norma si attua tramite un'asta, vede competere per l’acquisizione dei titoli diversi operatori professionali, tra cui gli istituti bancari, che successivamente li rivenderanno alla propria clientela. Il valore della tranche minima per ciascun partecipante all’asta deve essere di almeno un milione e mezzo di euro, ragione per cui tale procedimento non risulta avvicinabile dai privati cittadini. Nel corso dell’asta, ogni soggetto può presentare un massimo di tre domande, diverse nel prezzo di almeno un millesimo di punto percentuale. La massima richiesta che può venir presentata è quella coincidente con quanto offerto dal Ministero del Tesoro. Generalmente il periodo in cui tale attività viene eseguita è coincidente con la metà o la fine di ciascun mese: si tratta di una vendita all’asta, alla quale possono prender parte tutti i soggetti con autorizzazione. Può però anche verificarsi la situazione per cui la compravendita di un Buono ordinario del Tesoro si verifichi in un momento intermedio della “vita” del BOT stesso, ovvero non nell’istante della sua originaria emissione: parliamo, in questo caso, di quanto avviene nel Mercato Telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato, il MOT. Il rendimento dato dall’acquisto dei BOT è noto a chi investe sin dal principio ed è, in quanto tale, garantito. Se però l’investitore decidesse di rivendere il titolo prima della sua scadenza, potrebbe incorrere nel rischio di perdite, poiché di fatto il suo prezzo sarà dipendente da quello stabilito dal mercato nel momento in cui si procede alla liquidazione.