Quando parliamo di bilancio sociale facciamo riferimento ad un particolare strumento di rendicontazione riferito ai risultati ottenuti da una specifica organizzazione da un punto di vista ambientale, economico e, per l'appunto, sociale. E' dunque una tipologia di documento che terrà conto non soltanto dell'aspetto finanziario dell'attività svolta, ma anche di quello relativo alle responsabilità ed alle relazioni nei confronti dei diversi soggetti coinvolti nell'organizzazione stessa. Potrà così trattarsi dei collaboratori, di finanziatori esterni, di fornitori o di clienti. In aggiunta, potranno esser presi in considerazione anche gli stessi cittadini residenti in zone adiacenti all'azienda. Esso segue un principio etico, che si pone come finalità quella di valutare i comportamenti tenuti all'interno della società, ovvero di rendere ufficiali delle informazioni che da una rendicontazione puramente economica, naturalmente, non potrebbero essere desunte. Ci sono realtà professionali che hanno il preciso obbligo di redigere questa tipologia di bilancio. Ci riferiamo alle cooperative sociali, alle fondazioni bancarie (anche se, per la precisione, esse devono produrre il cosiddetto “bilancio di missione”, che è una documentazione più esigua) e le imprese sociali (esiste a tal proposito un Decreto Legislativo, il n.155 del 24 marzo 2006, che ne sintetizza i punti salienti). Ciò che rappresenterà il fulcro dei contenuti del documento di bilancio sociale saranno le ragioni alla base delle attività svolte, le modalità con le quali si sono esplicate e i risultati ottenuti, sempre con l'intenzione ed il proposito di migliorare la gestione delle fonti di informazione relative alla documentazione stessa nonché l'efficacia comunicativa, che è poi il fondamento della produzione di un bilancio di questa natura. Il bilancio sociale rappresenta quindi un utile strumento, che qualsiasi organizzazione può decidere di redigere, per ottenere una descrizione di ciò che si è realizzato ( ad esempio con l'obiettivo di proporla poi all'esterno: ai cittadini, agli enti pubblici, e così via), per prendere parte a specifici bandi che possano richiederlo e per, in definitiva, fornire un contributo capace di migliorare la struttura lavorativa in assoluto. Sappiamo che sono sempre più numerose le organizzazioni, soprattutto quelle no profit, sceglie ormai di redigere il proprio bilancio sociale e di renderlo poi pubblico. Del resto offrire una garanzia di trasparenza, sia agli occhi dello Stato che di possibili utenti esterni alla propria azienda, è un utile e proficuo meccanismo con cui ottenere la fiducia e la stima di qualunque soggetto voglia interfacciarsi con l'attività svolta. Com'è intuibile, l'utilità di un documento di questo tipo non sta nel fatto di essere sempre e comunque lo specchio di una realtà positiva, altrimenti rischierebbe di perdere in credibilità. Anche gli aspetti meno buoni devono quindi essere resi noti, proprio con lo scopo di fungere da stimolo per un generale miglioramento. Una volta che il bilancio sociale sarà stato redatto, acquisirà una propria ufficialità e dovrà per questo motivo essere conservato con la dovuta attenzione.