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Pro e contro della cessione del quinto

Pro e contro della cessione del quinto

Torna d’attualità la cessione del quinto di stipendio/pensione alla luce dei recenti nuovi Orientamenti resi noti dalla Vigilanza della Banca d’Italia alla fine dello scorso marzo . Un prodotto finanziario tipico del nostro Paese, la cessione del quinto di stipendio/pensione, che si caratterizza per l’aspetto di inclusione sociale e finanziaria. Con un mercato che ha visto raddoppiare i propri volumi nel corso degli ultimi dieci anni, collocandosi ad una quota non lontana dai 20 miliardi di euro. Accanto a questo dato positivo, purtroppo se ne segnala subito uno di segno opposto. Il numero di ricorsi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) in questa materia è altissimo al punto da rappresentarne la parte prevalente (71% nel 2016 ). Quali sono gli aspetti ricorrenti di lamentela della clientela che emergono dai ricorsi all’ABF? Ce li ricorda Magda Bianco, Capo Servizio Tutela Clienti e Antiriciclaggio della Banca d’Italia: l’alto costo complessivo composto da interessi , commissioni e polizza assicurativa collegata; il costo implicito molto più elevato del nominale, legato alle situazioni di estinzione e rinnovo anticipato; la mancanza di consapevolezza della clientela e una sua ricorrente condizione di fragilità finanziaria; la pluralità di attori coinvolti nella fabbricazione e distribuzione di questo prodotto, che può concorrere a una scarsa attenzione alle esigenze effettive della clientela; la speculare constatazione di incentivi riconosciuti alla rete di collocamento del prodotto; e, infine, una rappresentazione opaca della struttura dei costi. Dalle criticità all’individuazione delle aree  d’intervento per porre rimedio a questa situazione di forte disagio e che sono fondamentalmente quattro: la concessione del credito, i livelli e la struttura dei costi , la rete distributiva e la cessione dei rapporti . In particolare, sulle ultime due non può che essere auspicato: per l’aspetto distributivo un forte richiamo al senso di responsabilità degli intermediari sul versante della trasparenza delle condizioni e della correttezza dei comportamenti ; per la cessione dei rapporti, nell’ambito della massima collaborazione tra cedente e cessionario, una marcata attenzione a non ledere i diritti dei clienti e a non arrecare pregiudizi alla loro tutela . In definitiva, sottolinea la Bianco, è “essenziale che siano assicurate adeguate tutele ai clienti e che vengano rimosse le criticità prima ricordate e quelle soprattutto ricorrenti al momento dell’estinzione e del rinnovo anticipato del finanziamento“. Per un rilancio di questo prodotto finanziario in Italia  occorre, allora, ripartire dai suoi punti di forza, che  per Massimo Sanson, Amministratore Delegato di Pitagora Spa del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, società attiva in questo ambito si possono così sintetizzare. Un prestito non fidelizzato, che incide al massimo per il 20% dell’ammontare complessivo di stipendio/pensione, con una rateizzazione che non supera il tetto dei 10 anni , applicando un tasso di interesse e una rata costanti nel tempo. Inoltre, un impulso alla valorizzazione dei punti di forza prima ricordati è sicuramente rappresentato dalla sottoscrizione nel maggio dello scorso anno  di un Protocollo sottoscritto da Assofin, l’Associazione che raggruppa le principali società di Credito al Consumo e Immobiliare, con le Associazioni dei Consumatori. Infine, ci si aspetta che un ulteriore valorizzazione sia fornita dai nuovi Orientamenti che, ricorda Magda Bianco, sono stati concepiti tenendo conto anche di “alcune buone prassi già esistenti sul mercato e verso cui si auspica che gli operatori convergano“. Quali sono queste prassi ? Tra le tante . basta citarne un paio: una rappresentazione molto semplice e leggibile per il cliente di tutti i costi del finanziamento;  una rinnovata attenzione verso la rete distributiva che abbia come caratteristica fondamentale dei propri comportamenti  la tutela delle esigenze effettive della clientela. Con questi elementi non è azzardato ipotizzare per la cessione del quinto di stipendio/pensione un orizzonte di sviluppo nel segno di un’inclusione finanziaria costruita sulle reali esigenze e possibilità dei suoi consumatori. Saranno, naturalmente, il mercato e i suoi attori a confermare nei prossimi anni l’ effettiva realizzabilità di questo auspicio.  

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