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La compravendita delle azioni in Borsa

La compravendita delle azioni in Borsa

Per poter acquistare titoli azionari che abbiano una quotazione in Borsa, prima di tutto è necessario essere titolari di un conto corrente bancario o postale, con abilitazione al servizio di trading online. Ricordiamo che le azioni rappresentano il principale strumento di investimento e sono frazioni del capitale di una società. Di conseguenza l’acquisto di una o più di esse conferisce all’acquirente la proprietà di parte del capitale sociale, in proporzione alla quantità comprata. Il costo al quale le azioni possono essere acquistate dipende essenzialmente da due fattori, ovvero dal contesto economico in cui opera la società che mette sul mercato l’intero capitale o parte di esso e dai risultati economici prodotti dalla società stessa. Questo significa che un buon andamento societario, seguito da una capacità rilevante di produrre utili, comporterà un apprezzamento del titolo quotato in Borsa. Sappiamo che, in genere, chi investe è sempre informato su quanto si può apprendere nel contesto del mondo della finanza relativamente alla positività delle azioni. La Borsa, che in origine rappresentava uno spazio reale dove le contrattazioni avevano luogo e la cui sede storica italiana è in Piazza Affari, a Milano, viene così a configurarsi come un vero e proprio mercato virtuale: le operazioni di acquisto e di vendita si verificano, infatti, in maniera esclusivamente telematica, grazie al diffusissimo sistema del trading on-line che consente anche ai piccoli risparmiatori di effettuare operazione dal proprio domicilio. Possiamo classificare le azioni in due grandi categorie: quella delle azioni ordinarie e quella delle azioni di risparmio. Le prime permettono all’acquirente di acquisire un diritto di proprietà rispetto ad una parte del capitale, quindi il diritto di partecipare alla assemblee societarie nonché alle decisioni sociali. Parliamo di situazioni nelle quali si è in possesso di una rilevante quota di capitale. Nel secondo caso, invece, le azioni garantiscono a chi le possiede la possibilità di beneficiare dei dividendi. Una società verrà “capitalizzata” in Borsa ed il suo valore sarà costantemente soggetto a cambiamenti, per le ragioni sopra menzionate. Al momento le società/azioni quotate a Piazza Affari sono oltre 300. Una cifra comunque modesta, se consideriamo che, ad esempio, la Borsa di New York ne possiede 3 mila, a fronte di una capitalizzazione di circa 10 miliardi di dollari. Quando si decide di acquisire dei titoli azionari, è bene rivolgersi a degli analisti finanziari, il cui compito è proprio quello di valutare attentamente i bilanci delle società quotate e le previsioni di crescita del campo in la società stessa opera. Naturalmente sarà fondamentale ottenere le giuste informazioni prima degli altri investitori, quindi prima che le notizie acquisite comportino un innalzamento del prezzo delle azioni. Di conseguenza si potrà poi effettuarne la vendita, tenendo conto del margine di guadagno che si genererà dalla differenza tra costo di acquisto e prezzo di cessione (il cosiddetto “Capital Gain”). In merito al costo dei titoli che si decide di acquistare, dobbiamo poi ricordare che ad esso andrà aggiunto quello delle commissioni che la banca addebiterà per le operazioni di compravendita. In aggiunta, le tasse sul Capital Gain: in caso di profitto si pagherà, infatti, un’imposta del 26% sul guadagno ricavato. Quando l’ordine verrà immesso sul mercato, prima della sua effettiva esecuzione la cifra utilizzata per l’acquisto sarà “congelata” da parte della banca sul conto corrente dell’acquirente. In seguito, una volta che l’ordine sarà andato a buon fine, vi sarà l’addebito relativo al prezzo dell’operazione, tre giorni dopo rispetto al giorno dell’operazione.

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