Convegno FederLUS settembre 2025

La popolazione attiva in Italia si sta riducendo sempre più con molteplici conseguenze sul piano economico e sociale, dalla riduzione del PIL e della forza lavoro, all’aumento della pressione fiscale, per finanziare l’incremento della spesa pensionistica e sanitaria. Per questo, servono interventi strutturali su natalità, immigrazione, partecipazione femminile al lavoro e sul ricambio generazionale, per garantire la tenuta del Paese.

In questo quadro, il Credito Cooperativo, proprio per la sua vicinanza a famiglie e Pmi, può assumere un ruolo attivo, in virtù della funzione di riferimento per le comunità, per la conoscenza diretti dei clienti, per la relazione fiduciaria e l’impegno su temi come parità di genere, formazione, educazione finanziaria e attenzione ai giovani. Sono queste le principali evidenze del Rapporto intitolato: “Tra declino e opportunità: le sfide del mondo del lavoro nell’Italia che invecchia”, presentato il 20 settembre a Viterbo, nell’ambito del convegno tenutosi all’Università della Tuscia, organizzato dalla Federazione Lazio Umbria Sardegna delle BCC (FederLUS).

Le principali evidenze della ricerca: crescita degli over 65 e flussi migratori sbilanciati

La ricerca, illustrata da Lorenzo Farina della società di comunicazione Walk In, ha evidenziato come nel nostro Paese continua la crescita degli over 65, che entro il 2050 sarà il 34,5% della popolazione (oggi è il 14%), e il rapporto tra persone in età lavorativa e quelle in età non lavorativa passerà dall’attuale 3:2 a circa 1:1. Al tempo stesso, lo studio ha delineato la diminuzione del tasso di attività della popolazione attiva: nel 2023 era al 65,2%, a fronte di una media UE del 73%. Nel primo trimestre del 2025 il tasso era sceso al 62,5%.

Crescono anche l’età mediana (48,7 anni, la più alta in UE) e l’indice di vecchiaia (al 180%, con quasi 2 anziani per ogni giovane).E mentre avanza l’età del parto (32,6 anni), si riducono i nuovi nati (370mila nel 2024), il tasso di natalità (1.19 figli per donna), i componenti delle famiglie (scesi in vent’anni da 2,6 a 2,2 persone), le famiglie con figli (il 28%). Nel contempo, invece, crescono quelle monopersonali (oltre un terzo del totale) e gli anziani, con il 40% degli over 75 che vive da solo (in prevalenza donne). Secondo lo studio le implicazioni di tale scenario sono evidenti: “meno bambini oggi significano meno lavoratori domani e una società più fragile dal punto di vista sociale, fiscale e produttivo”.

Meno bambini oggi significano meno lavoratori domani e una società più fragile dal punto di vista sociale, fiscale e produttivo

Rapporto Tra declino e opportunità

Inoltre, l’immigrazione, pur essendo a saldo positivo – la popolazione residente di cittadinanza straniera nel gennaio 2025 risultava di 5,4 milioni di persone, in crescita del 3,2% – non riesce a colmare il vuoto lasciato dalla denatalità e dalla fuga di giovani laureati all’estero, dove per ogni straniero under 34 che sceglie l’Italia, nove italiani se ne vanno, con impoverimento del capitale umano per il nostro Paese.

I flussi di immigrati, in particolare, non sono sempre stabili e qualificati – si concentrano in attività a bassa qualità e alta manodopera come agricoltura, edilizia, ristorazione e servizi alla persona – e faticano ad integrarsi nei circuiti formativi e occupazionali. In prospettiva, la ricerca ha messo in luce il contributo essenziale della forza lavoro immigrata per contrastare il declino demografico.

La scarsa partecipazione dei giovani e donne nel mercato del lavoro

Ulteriore fattore di debolezza rilevato dalla ricerca è relativo alla scarsa partecipazione di donne e giovani nel mercato del lavoro, tra le più basse in UE. Nel 2023 solo il 63,8% delle donne tra i 25 e 54 anni risultava occupato, contro l’83,7% degli uomini e il 77,1% delle loro coetanee europee. Il divario aumenta in caso di figli: quelle senza figli salgono al 68,7%, quelle con due figli scendono al 57,8%.

Le cause di questa disparità – secondo lo studio – sono da ricercare sul piano culturale, visto che sulla donna ricade la principale responsabilità della cura di figli e anziani, sulla carenza di servizi per l’infanzia e per la gestione dei figli durante le pause scolastiche, sulla scarsa flessibilità oraria e sulla poca diffusione del lavoro da remoto.

“Ogni momento che passa rende sempre più complicato lo scenario”, ha sottolineato nel corso del suo intervento il presidente della FederLUS, Maurizio Longhi. “Servono azioni immediate e integrate, ed è per questo che le BCC possono fornire un supporto utile, grazie alla loro prossimità al territorio e al ruolo di riferimento che già oggi esercitano per famiglie e imprese. Ma sono chiamate anch’esse a rafforzare la propria azione per affrontare la sfida del cambiamento demografico, attraverso strumenti dedicati e servizi adattati alle esigenze della popolazione. È in gioco il nostro futuro e per questo siamo e saremo a disposizione del Paese per invertire il trend e costruire una società più sostenibile ed equa”.

Gli ambiti d’intervento e il ruolo attivo del Credito Cooperativo

Nel corso del convegno sono stati messi in luce i principali ambiti di intervento, che permetterebbero di mitigare gli effetti della traiettoria demografica negativa, tra questi: sostegno alla natalità, promozione dell’immigrazione qualificata, incremento della partecipazione al lavoro da parte di donne e over 50, rafforzamento delle politiche attive e della formazione, e facilitazione del ricambio generazionale nelle imprese.

In particolare, nel corso dell’evento è emerso che il tema richiede un approccio universale, che coinvolga non solo le istituzioni, ma anche il mondo imprenditoriale, finanziario ed educativo. In questo contesto, il Credito Cooperativo può assumere un ruolo attivo. In particolare, oltre ai prodotti messi in campo, come conto donne, conto giovani, prestito d’onore e microcredito, le 13 BCC socie della FederLUS propongono l’adozione del programma PASS, dedicato a famiglie, giovani e nuove imprese, per promuovere sviluppo e indipendenza personale, e aiutarle nelle loro scelte di vita. Il programma prevede una serie di prodotti finanziari adatti alle diverse esigenze, servizi e soluzioni di partner selezionati, inclusi enti del Terzo Settore. Per le famiglie, ad esempio, PASS prevede linee di credito agevolato per supportare le spese dei figli da zero a tre anni e per le adozioni; per i giovani, prestiti per finanziare gli studi universitari e mutui chirografari per i corsi professionali; per le nuove imprese, misure di microcredito per supportarne l’avvio, anche attraverso tutor in lingua straniera per favorire l’inclusione delle comunità straniere. È previsto anche un conto corrente dedicato e agevolato, con convenzioni con esercizi commerciali e servizi per startupper e studenti.

Un’ampia partecipazione

Il Convegno annuale come di consueto ha visto la presenza di tanti esponenti della cooperazione di credito, delle imprese e delle istituzioni politiche ed ecclesiastiche. Tra i partecipanti, hanno portato il loro saluto il Vescovo di Viterbo, Orazio Francesco Piazza, la vicepresidente del Parlamento UE, Antonella Sberna, la rettrice proclamata dell’Università della Tuscia, Tiziana Laureti.

Numerosi gli interventi, tra questi dell’assessora alle Economie e risorse finanziarie del Comune di Viterbo, Elena Angiani. Sono seguiti poi i contributi della direttrice della Banca d’Italia, sede di Roma, Antonella Magliocco, della pallavolista di Numia Vero Volley e della Nazionale italiana Paola Egonu, che è intervenuta con una testimonianza sull’inclusione sociale; e dei tanti esponenti della cooperazione, tra cui i presidenti di Confcooperative, Maurizio Gardini, di Federcasse, Augusto dell’Erba, del Gruppo BCC Iccrea, Giuseppe Maino, della Fondazione del Credito Cooperativo Tertio Millennio ETS, Alessandro Azzi, e di IDEE, Associazione delle donne del Credito Cooperativo Teresa Fiordelisi, il consigliere del Gruppo Cassa Centrale, Antonio Convertini, oltre ai direttori di Federcasse, Sergio Gatti, di Banca Lazio Nord, Giulio Pizzi, e di BCC Nettuno, Rocco Masullo, e al vice presidente di Confcooperative, Marco Marcocci.

Il valore della cooperazione al centro del Mini Forum dei Giovani Soci

Sempre a Viterbo, dal 19 al 21 settembre si è svolto il mini Forum Giovani Soci e Socie delle BCC aderenti a FederLUS, incentrato sul tema “Cooperare è tutta un’altra musica!”: tre giorni di confronto dedicati a formazione, crescita personale, costruzione di relazioni e condivisione di esperienze e valori cooperativi. La musica al centro come elemento di cooperazione sociale ed emotiva. Ragazze e ragazzi hanno partecipato a vari dibattiti, confrontandosi con i vertici delle BCC.

Al termine del convegno sulla demografia, il 20 settembre, infatti, hanno partecipato alla sessione interattiva con l’Orchestra Giovanile di Roma, che ha consentito loro di mettere in evidenza le analogie tra la gestione dell’orchestra e la cooperazione, ascoltando le musiche di Beethoven, Bartok, De Falla, Morricone, Rota. La serata si è conclusa alla scoperta della città di Viterbo e delle sue bellezze storiche e artistiche. Mentre il 21 settembre presso la Parrocchia dei santi Valentino e Ilario, i giovani hanno incontrato gli esponenti della Banca Lazio Nord e partecipato ad un momento di formazione con Juppiter, associazione fondata da don Antonio Mazzi che, attraverso sport, musica, teatro e volontariato, promuove l’inclusione, la diversità e la cittadinanza attiva.

Pubblicato il 23 Settembre 2025

Contenuto originale di Credito Cooperativo