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I tassi di interesse

I tassi di interesse

Sentiamo spesso parlare di “tassi di interesse”, che di fatto danno un orientamento al mondo finanziario. Ma di cosa si tratta, esattamente? Parliamo, in definitiva, di una remunerazione che percepisce chi presta denaro e che il debitore si ritrova a pagare. Rappresenta quindi il costo del denaro, ovvero quanto coloro che ne hanno a disposizione esigono come compensazione per la rinuncia ad utilizzarli nell'immediato, nonché per il rischio che si assumono (legato alla possibile mancata restituzione della cifra da parte del debitore). Esistono varie tipologie di tassi di interesse. Quello della Banca Centrale Europea funge da spia per l'andamento dell'intero sistema finanziario e per questa ragione viene definito “tasso di riferimento”. E' quello che una volta, ai tempi dei tassi nazionali decisi dalla banca d'Italia, veniva chiamato “tasso ufficiale di sconto”. I tassi della BCE sono dunque indicativi per tutte le operazioni di rifinanziamento e da essi dipende il costo del denaro che, di conseguenza, peserà di più o di meno, sui crediti concessi dalle banche . Naturalmente i tassi di interesse sono soggetti a fluttuazioni. Tenderanno a salire nei periodi di boom economico, quando cioè la popolazione si ritrova a chiedere più credito perchè desiderosa di acquistare immobili o avviare attività; al contrario scenderanno nei periodi di crisi economica. La Banca Centrale Europea, con la sua funzione regolatrice, adeguerà quindi i tassi in base all'andamento dell'economia. Abbiamo poi l'Euribor (“Euro Inter Bank Offered Rate”), che è il tasso di interesse medio delle transazioni che avvengono tra le banche europee, le quali effettuano anche scambi di liquidità tra loro. Gli istituti che hanno abbondante denaro mettono in atto prestiti a breve termine a quelli che, invece, ne hanno a disposizione poco. L'Euribor esercita un condizionamento sul prezzo del denaro sostenuto dalle banche e d è il tasso di cui tener conto per i mutui a tasso variabile. Esistono il Tan, ovvero il Tasso Annuo Nominale, ed il Taeg, che è il Tasso Annuo Effettivo Globale. Il primo è espressione della differenza tra quanto si è avuto e quanto si è rimborsato nel tempo di un anno, mentre il secondo determina l'effettiva differenza tra la cifra ottenuta e quella che si dovrà erogare al prestatore. Un altro noto tasso di interesse è l'Irs (o Eurirs), ovvero l' “Interest Rate Swap”, che rappresenta il tasso medio a cui viene stipulato lo swap dalle maggiori banche europee, per coprire il rischio. Accade infatti che quando un istituto di credito decide di garantire al proprio cliente un tasso fisso ha la necessità di tutelarsi nel caso in cui i tassi aumentassero: per fare ciò ricorre a specifici accordi, chiamati per l'appunto “swap”, con soggetti che scelgono di accollarsi il rischio con uno scopo di speculazione. Dal tasso con cui questi accordi vengono conclusi nasce l'Irs. che rappresenterà la base da cui partire per calcolare gli interessi sui mutui. Questi i principali tassi di interesse, cui naturalmente se ne aggiungono altri. In assoluto, se sul mercato del credito i tassi di interesse sono bassi vi sarà un conseguente incentivo per chi decide di fare domanda di credito per investimenti in attività produttive, con un generale aumento dell'occupazione ed una crescita della spesa, nonché con un aumento della richiesta di beni e servizi.  

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